“La rivoluzione digitale in agricoltura può essere la prima rivoluzione veramente green grazie alla quale le aziende agricole potranno per fare realmente sostenibilità producendo di più e utilizzando minori quantità di acqua e suolo", le parole di Antonio Samaritani.
Tecnologia, innovazione e sostenibilità vanno sempre più di pari passo nello sviluppo delle aziende agricole, che per continuare a crescere devono fare i conti con la scarsità delle risorse e i vincoli della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Queste le premesse che hanno guidato il dibattitto all’evento “Futuro del cibo e futuro d’impresa. Innovazione e sinergie di filiera nel Mezzogiorno” che si è tenuto oggi presso la sede pugliese di Talent Garden, nel Politecnico di Bari.
L’incontro, organizzato da ABACO Group con il patrocinio del Politecnico di Bari, ha visto protagonisti attori delle filiere produttive e del mondo della ricerca, con l’obiettivo di approfondire due aspetti fondamentali dell’agroalimentare: da un lato, la sinergia tra le filiere, fondamentale per favorire una crescita omogenea e reciproca, dall’altro l’investimento sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico, fattori cruciali per affrontare i prossimi anni in maniera competitiva a livello internazionale.
Dopo i saluti istituzionali del Vicesindaco di Bari Eugenio Di Sciascio e del Prof. Antonio Messeni Petruzzelli, presidente dell’incubatore BINP – Boosting Innovation in Poliba, l’evento si è aperto con il confronto tra Lorenzo Maternini, Vicepresidente e socio fondatore Talent Garden, e Antonio Samaritani, CEO di ABACO Group, che hanno riflettuto sul ruolo dell’innovazione per promuovere la sostenibilità. Al centro dei due interventi la capacità di fare sistema e rete, mettendo al centro le conoscenze e valorizzando i talenti.
“Oggi qualunque strumento agricolo può essere connesso a internet, ma solo una minima parte dei dati acquisiti vengono tradotti in conoscenza. Questo è un passaggio fondamentale per innovare l’agricoltura e ottimizzare la produzione. Quella digitale può essere la prima rivoluzione veramente green, l’unico modo per fare davvero sostenibilità è sfruttare la tecnologia, che consente di produrre di più utilizzando meno e meglio le risorse” ha sottolineato Antonio Samaritani.
A seguire il dibattito, moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Domenico Palmiotti, è stato diviso in due momenti. Nel corso della prima tavola rotonda, dal titolo “La voce delle organizzazioni e della ricerca”, si sono confrontati Vittorio Filì, già Presidente ARPTRA – Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura, Vito Gallo, Professore ordinario di fondamenti chimici delle tecnologie, e Claudia Laricchia, Chief of Social Mission e Head of Institutional Relations and Global Strategic Partnerships Future Food Institute.
L’evento è terminato con il secondo dibattito dedicato alle filiere e al mondo produttivo è stato animato dalla partecipazione di numerose aziende del settore agroalimentare: Nicola D’Onghia, titolare Tenute D’Onghia, Sabrina Fiorentino, founder di SESTRE, Marco Laselva, Sales & Operations Manager 2 ERRE Fruit & Vegetables, e Donato Mercadante, responsabile commerciale Masseria La Calcara.
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